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Versione solo testo - Camera di commercio di Alessandria, 16 aprile 2024
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Appalti pubblici europei



Alessandria, 16 aprile 2024
Ultimo aggiornamento: 26.09.2014



Sportello Europa per le imprese



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APPALTI PUBBLICI EUROPEI


Contenuto pagina

Nell´ambito dell´obiettivo prioritario del completamento del mercato interno, l´Unione Europea ha da tempo intrapreso una politica volta a creare pari opportunità per tutte le imprese nella partecipazione agli appalti pubblici. A partire dal 1970 si sono pertanto susseguite diverse direttive in materia, in base alle quali gli appalti pubblici che superano determinate soglie di valore - diverse a seconda del settore e del tipo di amministrazione - sono assoggettati alle norme comunitarie, improntate ai seguenti princìpi:

  • divieto di discriminazione tra imprese in base alla nazionalità
  • descrizione precisa delle procedure utilizzabili per l´aggiudicazione dei vari tipi di appalto
  • massima pubblicità e trasparenza delle procedure di aggiudicazione
  • determinazione in anticipo di criteri obiettivi per la selezione dei candidati.

In particolare, in base al citato principio di trasparenza e pubblicità, le amministrazioni pubbliche devono trasmettere all´Ufficio Pubblicazioni dell'Unione Europea gli avvisi di bandi di gara che oltrepassano le soglie minime (diverse a seconda delle diverse tipologie di appalto), ai fini della pubblicazione degli stessi sulla Gazzetta Ufficiale. Questo costituisce infatti il presupposto fondamentale perché le imprese di tutti i paesi europei possano venire a conoscenza - ai fini di un´eventuale partecipazione - di tutti i principali appalti banditi dalle amministrazioni pubbliche degli stati membri dell´UE.

Novità nomative
Il 18 aprile 2014 sono entrate in vigore tre nuove direttive che riformano il settore degli appalti e delle concessioni:

  • la direttiva 2014/23/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione
  • la direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici nei settori ordinari
  • la direttiva 2014/25/UE sugli appalti nei cosiddetti "settori speciali" (acqua, energia, trasporti e servizi postali)

Gli Stati membri dovranno recepire le disposizioni delle nuove norme nell'ordinamento nazionale entro il 18 aprile 2016.

Le prime due direttive citate, rispetto alle precedenti 2004/18/CE e 2004/17/CE (recepite nell'ordinamento nazionale mediante il Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici) apportano una semplificazione, una maggiore flessibilità delle procedure e tendono ad avvicinare la disciplina dei settori “speciali” a quella dei settori classici. Introducono ad esempio:

  • un crescente ricorso all’autocertificazione, con l’introduzione del documento di gara unico europeo (DGUE)
  • riduzione dei costi amministrativi di partecipazione alle gare, al fine di favorire la partecipazione delle PMI
  • incentivazione alla suddivisione degli appalti in lotti
  • requisiti di fatturato non sproporzionati rispetto al valore del contratto
  • riduzione dei tempi minimi per la presentazione delle offerte
  • introduzione di procedure di affidamento che aumentino le possibilità di negoziazione tra la P.A. e le imprese in corso di gara, come ad esempio i “partenariati per l’innovazione”
  • la preferenza del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa
  • uso strategico degli appalti per ottenere merci e servizi che promuovano l’innovazione, rispettino l’ambiente e contrastino il cambiamento climatico, migliorando l’occupazione, la salute pubblica e le condizioni sociali.

Per ulteriori informazioni sulle novità previste dalla riforma del 2014 segnaliamo le schede pratiche scaricabili (anche in lingua italiana) dal sito Public procurement reform (le schede sono disponibili nel paragrafo intitolato "What will change - Fact sheets")

Link utili per le imprese interessate agli appalti pubblici

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Questo servizio è realizzato in collaborazione con il Settore Europa e Documenti estero della Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte




  TAG: Unione Europea

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